Il racconto vive negli anni successivi alla grande guerra.
Personaggi d’altri tempi emergono dallo sfondo liquido del tempo.
Tumultuosi come fiumi rapidi, i giorni estivi, stagnanti come laghi cupi, quelli invernali.
Uomini, animali, piante e paesaggi, vivono tutti insieme. Sì, vivono anche i paesaggi….
Vecchi sfiniti o cuccioli, tronchi secolari o germogli, colli, pianure o valli. Tutti insieme.
Si racconta di bambini e nonni, di fringuelli e rapaci, ghiri in pelliccia o nati malformi.
Fra le star compare un usignolo innamorato o il più fedele degli uccelli: il falco.
Lui, per fedeltà assoluta, rinuncia alla libertà dei cieli infiniti pur di tornare dal suo
amico che, per vivere, non ha altro di meglio da dare oltre una gabbia.
Gillo e Gemma, un amore sottile e tenace come fil di ferro teso fra due muri.
E’ la storia di castagneti, castagne e castagnai. Tutto bello, dolce, ma anche muffo dentro.
E’ il racconto dei figli attesi invano per nove mesi. Ed è la storia dei figli che ci sono stati per poco e poi non più.
Questi figli inesistenti non ti lasciano mai… li hai sempre addosso…, eppure non ci sono mai stati e per sempre non ci saranno mai più.
Con sorpresa si insinua il vapore di amori spenti.
Donne ispirate e ispiratrici.
E’ anche la storia del domani.